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Messaggi subliminali: il neo di marylin

Mentre la parte conscia del nostro essere si fissa sul linguaggio, sulle parole, sui concetti e i fatti secondo un modello logico,  la nostra parte inconscia interpreta e traduce la realtà attraverso immagini, metafore, simboli, secondo un modello analogico.

Curiosamente,  la nostra cultura occidentale,  ancorché eccessivamente razionale, è incentrata sull’apparenza, l’immagine e sulle rappresentazioni visive. I poli del potere economico e politico hanno presto capito l’impatto delle immagini  per pilotare le menti delle masse verso il consumismo, orientare tendenze e opinioni, creare illusioni.

Il Grande Fratello si è impadronito delle nostre case e delle nostre vite, la TV sempre presente ci accompagna giorno e notte,  come sottofondo al punto che alcune persone la ritengono un membro della famiglia…

Questa è la normalità di oggi e proprio per questo motivo, dobbiamo diventare più vigili rispetto ai messaggi visivi che ci vengono propinati e ancora di più a ciò che non vediamo: i messaggi subliminali.  Sub-limen: sotto la soglia. Sotto la soglia della nostra attenzione cosciente, arrivano  informazioni in filigrana sui fotogrammi di un clip pubblicitario o di un film, ad una velocità tale che l’occhio non riesce a percepirli, ma la mente inconscia sì.

Così il famoso neo di Marylin sul calendario Pirelli  contiene  il marchio della Mercedes; 

così l’immagine di François Mitterand apparve dietro al logo del Giornale televisivo di Antenne 2, un canale televisivo nazionale, durante la campagna elettorale del 1988; 

così in un clip video, la scatola di un noto detersivo viene attraversata dalle parole di una canzone di un altrettanto noto cantautore e così via.

Sotto la soglia della nostra attenzione cosciente arrivano frequenze molto alte o parole impercettibili al  nostro orecchio, contenute in canzoni o brani musicali.   Finora, i messaggi subliminali visivi del mondo televisivo sono abbastanza benigni, inseminando la nostra mente con informazioni soprattutto di tipo commerciale.  La cosa cambia quando i messaggi sono suoni o parole di canzoni impercettibili nel verso abituale, ma una volta il brano fatto scorrere all’indietro,  si rivelano ingiunzioni ipnotiche  come nel LP the Game dei Queen: l’invito a fumare marijuana (Start smoke mariuana)  celato nella canzone “Another one bites the dust” e così altri esempi più inquietanti tra cui si annoverano i Beatles, i Rolling Stone, Lady Gaga, notoriamente dediti al culto di Satana, e i Led Zeppelin, condannati nel 1982 da un tribunale della California per i messaggi satanici contenuti nelle loro canzoni.

Di fronte a questo  fenomeno, tutt'altro che trascurabile, dei messaggi subliminali, il nostro Diritto ci offre una risposta, anche se non del tutto esaustiva in quanto le norme che li proibiscono sono di difficile applicazione. Si potrebbe asserire che la latitanza del diritto dipenderebbe da uno o più dei seguenti motivi:
 
1) i messaggi subliminali non sono sufficientemente conosciuti;
2) i messaggi subliminali possono non essere individuati;
3) i messaggi subliminali se non sono percepiti dai sensi non avrebbero alcuna efficacia.

Dei tre motivi esposti, senza alcun dubbio il più fallace è il terzo, poiché è assodato che i messaggi subliminali entrano nella mente della persona anche se i sensi, vista e udito, nulla percepiscono.

Nonostante l'art. 36 bis del decreto legislativo 15 marzo 2010 n. 44, (principi generali in materia di comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche) sancisce che sono proibite le comunicazioni commerciali audiovisive e radiofoniche occulte o che utilizzano tecniche subliminali, questi messaggi continuano ad essere utilizzati soprattutto ai fini commerciali e sociali dal cinema e dalla pubblicità.  Come tutelarci? Non guardare più la TV è una impresa eroica che pochi si sentono di fare. Senza arrivare agli estremismi,  prendere conoscenza del fenomeno è fondamentale, mantenere una mente critica e vigile, rafforzare la nostra consapevolezza, scegliere i programmi anziché fare lo zapping dell’astinenza. Questo non ci renderà immuni al 100%, ma abbastanza forti per uscire dalla dipendenza dallo schermo. 

Utile leggere il libro di fantascienza di Ray Bardbury: Farenheit 451 (Gli anni della Fenice) o rivedere l’omonimo film di François Truffaut (un po’ noioso).

 

 


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