Alcune discipline spirituali come lo Zen e il Sufismo utilizzano l’umorismo e l’assurdo per tramandare insegnamenti piscologici sotto forme di storielle e barzellette.
Solitamente, esse sottolineano i comportamenti limitanti degli esseri umani, per esaltare quelli saggi e invitare ad una visione non convenzionale delle situazioni, come in questa storiella Sufi:
Nasrudin stava attraversando il suo villaggio cavalcando l’asino al contrario. Naturalmente, tutti quelli che lo vedevano scoppiavano a ridere e lo sbeffeggiavano. Alla fine, gli fecero notare: «Stai montando l’asino al contrario». «E non vi passa nemmeno per la testa – fu la risposta – che potrei essere io nella direzione giusta, e l’asino al contrario?».
Anche il gioco è è sinonimo di piacere, di gioia e di divertimento nell'usare la creatività. È possibile giocare con qualsiasi cosa, giocare imparando, giocare con le parole, il pensiero, con i fatti della scienza, con l'arte.
In alcuni giochi si possono interpretare le parti le più gloriose o quelle più diaboliche della mitologia umana. È un sognare lucido che coinvolge più persone, il cui scopo principale è il divertimento, l'evasione in un mondo fantasioso in cui i limiti del reale possono essere sconfinati, le regole sovvertite.
Proprio per il suo essere irrazionale, l'attività ludica ha la capacità di svelare lo spirito e la libertà di ognuno di noi.
Nel corso Ccms, facciamo un ampio posto all’umorismo, alle barzellette ispiranti, all’ironia e al gioco, come mezzi per rompere i loop mentali, le paure e la rigidità del pensiero. È anche un mezzo formidabile per creare coesione e relazione tra i partecipanti e liberare la creatività.
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