Un medico ad un collega: ”Ho appena operato quel tale, ancora poche ore e sarebbe guarito senza operazione!”
"La guarigione è una cosa di cui i medici non hanno nessuna colpa."
(Pierre Véron)
Nei tempi passati, la quasi totalità dei successi terapeutici, non solo dei trattamenti prescritti da stregoni, guaritori, sciamani, sacerdoti ma anche di quelli prescritti da medici, era basata sull'effetto placebo. Basti pensare ai medicamenti usati fin dai tempi di Ippocrate e tuttora in alcune realtà, quali parti anatomiche o liquidi biologici di animali, oppure alle pratiche quali salassi, clisteri o scarnificazioni.
Tutti gli antichi rimedi che oggi possiamo classificare come placebo erano vissuti come medicine autentiche dagli addetti ai lavori e dai pazienti.
Tuttavia l'efficacia del "compiacere il paziente", magari con l'inganno, doveva essere nota fin dall'antichità se nella Repubblica di Platone si legge: "una menzogna è utile soltanto come medicina per gli uomini. L'uso di tale medicina sarebbe riservato al medico".
Dall'antichità a oggi, il placebo è stato l'unico, più potente e versatile strumento per alleviare le sofferenze, che l'uomo abbia ereditato. Si definisce placebo una sostanza chimicamente inerte somministrata al posto di un farmaco, ma chi la riceve non ne è consapevole.
Può una persona guarire tutta una serie di malattie semplicemente assumendo acqua fresca o pillole di zucchero? La risposta è molto semplice: SI!
A patto che queste sostanze inattive, cioè prive di azione farmacologia, vengano presentate al paziente, da persone autorevoli, come medicinali efficaci.
Marie Noelle Urech
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