Durante un percorso terapeutico, di auto-consapevolezza o di crescita personale, accade spesso che una persona che non ricorda i suoi sogni, cominci a farlo in maniera regolare. Porta i suoi sogni agli incontri perché sente che contengono delle informazioni preziose che, al momento, non è in grado di decifrare. Questi movimenti interni della coscienza che si desta sono molto preziosi e indicano a quale punto si trova la persona, quale ostacolo la trattiene ancora, quale nuova probabilità le si apre davanti. È importante che la aiutiamo ad interpretarli da sola, in maniera da allenare la sua capacità analogica di lettura. Questo le permette di familiarizzarsi con un fenomeno naturale che occupa circa un terzo della nostra intera vita e che non siamo stati abituati a prendere in considerazione. Le rappresentazioni metaforiche dei sogni, la diversità e ricchezza delle sue manifestazioni non li rendono sempre facilmente decifrabili per chi usa molto l’emisfero sinistro analitico e logico. Durante il sognare, l’emisfero destro del cervello è più attivo rispetto a quello sinistro e ci propone una visione analogica e circolare rispetto a quella lineare e sequenziale dell’emisfero sinistro. I sogni vanno letti su più livelli che non si escludono, in quanto presentano diversi punti di vista di una situazione che stiamo vivendo o di un processo in atto. Ripristinare la funzione analogica del cervello destro diventa fondamentale per unire la vita interiore notturna a quella diurna della veglia e ricomporre così il mosaico della nostra vita