I CHAKRA: dal microcosmo al macrocosmo
Nell’articolo precedente abbiamo visto come l’energia vitale viene distribuita in tutto il nostro corpo attraverso piccole centraline chiamate Chakra, e di quanto la loro conoscenza possa aiutarci a capire il nostro stato di salute, i sintomi e i conflitti emozionali e spirituali legati ad essi. Ora vorrei allargare il concetto dei Chakra al pianeta Terra. Come noi, si tratta di un essere vivente e quindi anche la Terra ha i suoi Chakra. Esiste una rete di linee energetiche che la attraversano, esattamente come i nadi attraversano il nostro corpo. In Cina sono chiamate Drago Lines, in Australia Song lines, in America del Sud Linee degli Spiriti, e in occidente Linee energetiche o ley. Gli iniziati di tutti i tempi hanno sempre avuto la conoscenza di questa geografia sottile della Terra. Le Antiche civiltà e molte culture sciamaniche hanno individuato alcuni luoghi particolari, con un’alta carica energetica, dove era possibile ricollegarsi al divino e favorire stati di guarigione: grotte, montagne, foreste, laghi e fiumi sacri sacre e zone su cui venivano edificati piramidi, templi, cattedrali, cerchi di pietre, dolmen e menhir come Stonehenge, le Piramidi d’Egitto e dei Maya, Aztechi, Inca; molti di questi luoghi sono tuttora oggetto di pellegrinaggio e considerati dei potenti punti energetici. Alcune tombe dei Giganti in Sardegna hanno un campo elettromagnetico così forte che può influenzare la nostra biologia e accelerare dei processi di guarigione cellulare. In Francia, è assodato che le maggiori cattedrali gotiche siano state costruite sui ley che ripetono sulla Terra il disegno della costellazione della Vergine. Quindi la rete energetica della Terra ripeterebbe anche quella delle costellazioni del nostro sistema solare! Questa interessante analogia tra il nostro corpo, la Terra e il nostro sistema solare è affascinante e conferma la convinzione dei popoli antichi che non siamo separati dal macrocosmo e che tutto ciò che accade nei nostri corpi, riflette ciò che avviene nel pianeta e nel cosmo, e viceversa. Questo modello energetico ha una struttura frattale che si replica anche su ogni paese. L’Italia, ad esempio ha il primo o Chakra localizzato nel Sud (Sicilia, Puglia, Calabria) e il settimo in Piemonte sul Monte Musiné, tra l’altro collegato da un ley anche al Monte Saint Michel in Francia. Entrambe sono sotto l’egida spirituale di San Michele. Ogni Chakra del pianeta svolge una differente e doppia funzione: mantenere la salute generale globale e trasmettere e ricevere l’energia sotto forma di informazioni. Se osserviamo gli eventi climatici e geologici dei soli 10 ultimi anni, ci accorgiamo che il nostro pianeta sta subendo delle profonde trasformazioni. Non tutte sono ad opera dell’uomo e appartengono al processo di cambiamento vibratorio della Terra. Alla stessa stregua, i nostri corpi sono sottoposti ad una attivazione energetica intensa, con un enorme flusso di informazioni. In alcuni casi questo flusso può sconvolgere la nostra salute e portare a degli squilibri ormonali, neuronali e del sistema immunitario. Presso gli antichi sciamani, l’atto di guarire prevedeva sempre un riallineamento delle linee energetiche e dei Chakra del corpo con quelli della Terra e del Cielo. Comprendere questa importante connessione energetica tra noi e il nostro pianeta cambierebbe totalmente il modello meccanicistico ancora vigente nella Medicina occidentale e anche nella Scienza. Ci permetterebbe anche di riallacciarci ad una dimensione più sacra e più della nostra esistenza.
21-22 aprile Roma: seminario esperienziale “Chakra, i 7 portali della coscienza” condotto da Marie Noelle Urech. Per info e iscriversi:
Maria Grazia 333 6121 028 mariagrazia.rufo@gmail.com