In Francia, è assodato che le maggiori cattedrali gotiche siano state costruite sui ley che ripetono sulla Terra il disegno della costellazione della Vergine. Quindi la rete energetica della Terra ripeterebbe anche quella delle costellazioni del nostro sistema solare!
Questa interessante analogia tra il nostro corpo, la Terra e il nostro sistema solare è affascinante e conferma la convinzione dei popoli antichi che non siamo separati dal macrocosmo e che tutto ciò che accade nei nostri corpi, riflette ciò che avviene nel pianeta e nel cosmo, e viceversa.
Questo modello energetico ha una struttura frattale che si replica anche su ogni paese.
L’Italia, ad esempio ha il primo o Chakra localizzato nel Sud (Sicilia, Puglia, Calabria) e il settimo in Piemonte sul Monte Musinè, tra l’altro collegato da un ley anche al Monte Saint Michel in Francia. Entrambe sono sotto l’egida spirituale di San Michele.
Ogni Chakra del pianeta svolge una differente e doppia funzione: mantenere la salute generale globale e trasmettere e ricevere l’energia sotto forma di informazioni.
Se osserviamo gli eventi climatici e geologici dei soli ultimi dieci anni, ci accorgiamo che il nostro pianeta sta subendo delle profonde trasformazioni. Non tutte sono ad opera dell’uomo e appartengono al processo di cambiamento vibratorio della Terra. Alla stessa stregua, i nostri corpi sono sottoposti ad una attivazione energetica intensa, con un enorme flusso di informazioni.
In alcuni casi questo flusso può sconvolgere la nostra salute e portare a degli squilibri ormonali, neuronali e del sistema immunitario.
Presso gli antichi sciamani, l’atto di guarire prevedeva sempre un riallineamento delle linee energetiche e dei Chakra del corpo con quelli della Terra e del Cielo. Comprendere questa importante connessione energetica tra noi e il nostro pianeta cambierebbe totalmente il modello meccanicistico ancora vigente nella Medicina occidentale e anche nella Scienza.
Ci permetterebbe anche di riallacciarci ad una dimensione più sacra e più della nostra esistenza.
Marie Noelle Urech