Senza relazionarci con gli altri non potremmo mai comprendere chi siamo, quanto siamo vivi e importanti.
Il bambino sa di esistere perché sua madre lo vede e lo ama. Anche la Luna esiste perché sta in relazione con il Sole e, dal momento che la guardiamo, entriamo in relazione con essa e sperimentiamo il nostro aspetto lunare.
Continuamente la trama dell'universo si riversa nelle nostre piccole vite. Attraverso la connessione amorevole non facciamo altro che replicare sul piano umano un qualcosa che esiste da sempre e che le varie tradizioni religiose, da oriente a occidente hanno puntualizzato. (relazione e religione non provengono entrambi da religere?).
Per quanto Scienza e Religione concordano su ciò (almeno concettualmente), sappiamo già nel nostro intimo che ogni nostra azione e pensiero volti all’Amore avranno una ripercussione sull’intera rete.
In questi tempi difficili dove prevalgono la separazione, gli integralismi e gli interessi materiali sulla verità di ciò che siamo, è opportuno ricordarcene. Defraudati dalle nostre sovranità e dal nostro potere di scegliere, abbagliati da promesse di Eldorado, schiavizzati dalla grande finanza mondiale, intossicati da false notizie, ci allontaniamo sempre di più dal “Progetto Uomo”, col rischio di risvegliarci un bel giorno ibridati con macchine intelligenti, occupati a svuotare miniere e pozzi persino su Marte.
Ma finché ci rimarrà la consapevolezza di chi siamo e di cosa siamo capaci nell’Amore, siamo ancora in tempo per costruire sulla Terra la rete di perle nel cielo di Indra.
È la grande scommessa che ci attende; per cui dobbiamo rimanere, anche se a volte con fatica, ottimisti e passare un testimone prezioso alle prossime generazioni.
Marie Noelle Urech