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La cospirazione ildegardiana

Nel lontano 1995, Ildegarda si è presentata a me in circostanze alquanto straordinarie, poco credibili per le menti razionali, ma attendibili per un fisico quantistico, per uno psicologo transpersonale o per un ricercatore spirituale.

Il nostro incontro è avvenuto in uno stato di coscienza particolare come il sogno. Mentre era un personaggio molto noto nei paesi di lingua tedesca, all’epoca in Italia era nota solo negli ambienti più specializzati. Ildegarda era allora un argomento di nicchia, conosciuta soprattutto da alcuni musicisti, cantanti, da qualche medico e naturopata.

Da una decina di anni a questa parte, la traduzione dei suoi libri in italiano, la divulgazione della sua meravigliosa musica e dei suoi rimedi naturali ha conquistato un pubblico sempre più vasto anche in Italia, facendo di questa straordinaria figura femminile, un simbolo dei nostri tempi.

Finalmente, la sua consacrazione a Dottore della Chiesa universale per volontà di Benedetto XVI nel 2012, ha aperto come un portale alla sua immensa energia. Da allora, come per l’effetto di una cospirazione cosmica, il fenomeno Ildegarda è dilagato attorno a me. La “cospirazione ildegardiana”, a questo punto, ha avvolto tutti. Non c’è più ora in Italia una persona che non sappia chi è Ildegarda, che non si curi con le sue erbe, che non si nutri con gli alimenti da lei preconizzati, che non abbia ascoltato la sua musica. Molte farmacie specializzate e conventi vendono oggi i suoi rimedi.

In uno degli ultimi sogni in cui si manifestò a me, vidi una donna vestita con una lunga tonaca che tesseva una specie di lunghissima sciarpa che si srotolava per metri e metri ai suoi piedi. Una voce mi diceva: “metti insieme tutte le persone che conosci, come i fili di questo canovaccio, i tempi sono maturi”. Dal 2013 ad oggi, ho ricevuto telefonate da tutte le parti d’Italia, per condividere esperienze, per richiedere informazioni, per invitarmi a fare qualche seminario, per conoscere altre associazioni impegnate nella divulgazione delle sue conoscenze.

Si è creato un autentico network ildegardiano. Tutto ciò non deve sorprendere: la nostra epoca si apre su una crisi di dimensioni planetarie. Dinanzi ai disastri ecologici ed umani, alle guerre di cui è artefice e vittima al contempo, l’Uomo del XXI secolo è costretto a rimettere in discussione le sue rappresentazioni del mondo e modelli di pensiero. In mezzo alla civiltà delle conquiste spaziali e delle cellule staminali, la ri-apparizione di una mistica del XII secolo emerge con la potenza di un archetipo.

Il “ritorno” di Ildegarda è una opportunità storica per riappropriarci di una visione più unitaria della Vita, cioè di una visione più “femminile”, intendendo con questo termine la capacità di percepire la realtà in cui ogni cosa - conoscenza, evento o essere vivente che sia - è intimamente interconnessa e interagisce l’una con l’altra, in un progetto di stupefacente armonia. Questa visione dell’universo, rivelato oggi dalla fisica dei quanti, dalla matematica dei frattali e dagli ologrammi, si rispecchia anche nelle relazioni umane e nella relazione che la nostra parte spirituale intrattiene con il nostro corpo. Questa è l’eredità spirituale tramandata da Ildegarda, espressa sia con il linguaggio del medico e della donna di scienza sia con il verbo infuocato della mistica.

Marie Noelle Urech

 

 

 

 

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