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Cavalcare l'onda

Cavalcare l’onda

Ci troviamo davanti ad un cambiamento epocale. Da molto tempo abbiamo accumulato troppe cose, troppe informazioni, troppi scambi, troppi scarti all’interno del sistema. L’energia prodotta è diventata sempre più caotica e ora che sta traboccando, deve trovare un contenitore più ampio. Questo è il quadro dello stato attuale in cui ci troviamo oggi,  irretiti dalle promesse e sicurezze della cultura neoliberistica e globali sta e con tanti accumuli di ogni tipo: di grasso, di cibo, di scorie, di social, di spazzatura. Il consumismo e la produttività ci hanno illusi che il nostro benessere sarebbe durato sempre e che ci avrebbero resi ancora più ricchi e più forti. Ma questa abbondanza, questo troppo è destinato all’entropia: ovvero ad evolversi in energia “disordinata”, che tende a disperdersi e che non si ritrova più nella configurazione finale. Ed ecco che un cambiamento imprevedibile, segnato dall’apparizione di un minuscolo virus,  ha messo scacco matto l’intero sistema, ribaltando tutte le nostre sicurezze, generando il caos e una instabilità esponenziale.

Il cambiamento è la sollecitazione all’evoluzione ed è un processo integrante della vita di un individuo, di una nazione, della Natura o del Pianeta.  Il cambiamento può essere vissuto come opportunità e apertura da alcune persone,  mentre si rivela una catastrofe, una perdita per altre. Per la maggior parte  delle persone, è una minaccia alla loro sicurezza e stabilità e sono quelle che soffriranno di più perché vi si opporranno con tutte le loro forze.  Non possiamo arrestare il cambiamento, ma possiamo definirne i contorni, indirizzarlo con intelligenza e trarne le opportunità che ci offre. Fare pelle nuova, crescere, diventare più grandi e più saggi. In ogni cambiamento qualcosa muore e si trasforma in qualcos’altro.  Già questo incute paura: perché sappiamo ciò che lasciamo ma non quello che ci riserva il futuro. I problemi sorgono quando c’è attaccamento a vecchie modalità di pensare, di amare, di avere e di essere. Stiamo davanti ad una scelta: cavalcare l’onda del cambiamento, lasciando andare il troppo o rimanere attaccati ad  un modello che diventerà la nostra tomba?

Come possiamo gestire il cambiamento? Prima di tutto accettiamolo come la chiamata a riconsiderare la nostra vita, la nostra identità, il nostro potenziale da una prospettiva nuova.  Cambiare significa  passare ad un altro livello di consapevolezza, di energia e di coscienza. Il grande cambiamento del 2020-2022  ci porta verso una nuova civiltà.  Ci troviamo ancora nella difficile tappa di transizione che accompagna la fine e l’inizio di un ciclo. In questa fase nebulosa, il vecchio non è ancora del tutto scomparso e il nuovo non è ancora comparso. Si tratta ora di pensare il futuro che vogliamo e non quello che temiamo. Il pensiero ha un enorme potere creativo che influenza la materia. Tutto ciò che esiste nasce prima da un pensiero, da un’immagine. Il mio invito a tutti quindi è di concentrare questa energia mentale e psichica nel processo di sognare il mondo nel quale saremo felici di vivere, consolidando i valori che vorremmo tramandarere alle future generazioni: intraprendenza, individualità, coraggio, rispetto, genialità, talenti, umanità ma soprattutto amore, per se stessi, per gli altri esseri umani, per il pianeta, per la Natura, per la Scienza, per l’Arte,  l’amore per l’Amore!  L’amore è vibrazione, è frequenza, è connessione. È questo amore che ci contraddistingue nella scala evolutiva rispetto ad altre forme di vita.  Le derive autoritarie sono sempre all’angolo e ne stiamo già assaggiando alcune manifestazioni, ma esisteranno solo se permettiamo ad esse di essere. Assumiamo la responsabilità del nostro futuro partecipando attivamente alla sua manifestazione, pensandolo, immaginandolo e coltivando la coerenza tra l’intelligenza della mente e quella del cuore.                             

Buon Natale a tutti gli amici di Viriditas !

Marie Noelle Urech

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