Saturno è un dio maggiore della mitologia greca e romana e che ha numerosi vesti e miti, di cui alcuni nefasti, altri fasti. I Greci associarono il dio Saturno/Crono ad un pianeta, il sesto del Sistema solare, in ordine di distanza dal Sole, e il secondo, dopo Giove, per dimensioni. Nell’astrologia antica, Saturno è stato associato a due segni: al Capricorno e all’Acquario.
Il 19 dicembre, Saturno, ha lasciato il segno del Capricorno per entrare in quello dell’Acquario, segnando un passaggio epocale. Il Saturno/Crono del Capricorno, evoca il dio rigido e spietato del mito in cui evira il padre Urano e divora i propri figli. E ne abbiamo avuto un bell’assaggio durante il suo transito di due anni, iniziato nel 2018, e che si conclude ora. Ora, appena entrato nell’Acquario - segno collegato al mito di Prometeo - Saturno simboleggia l’Uomo Nuovo, che ripara i suoi errori passati e si proietta verso un futuro completamente nuovo, più civilizzato e strutturato da norme etiche. Se pensiamo ai tempi che stiamo attraversando, stiamo sperimentando i due volti di Saturno: il lato ombra che mostra il carattere spietato, restrittivo, autoritario, privativo e sterile (evira il padre e divora i propri figli) e quello luminoso che si evidenzia in una redenzione e riparazione: gli errori commessi inducono una presa di coscienza esercitata nella solitudine e una conseguente auto-trasformazione salvifica. Questa parte luminosa di Saturno è narrata nel mito dell’età dell’oro. Il mito racconta che Saturno giunse in Italia poiché scacciato dall’Olimpo dal figlio Giove (punizione per le sue atroci azioni). Saturno trascorse un lungo periodo di isolamento e tristezza, al termine del quale, secondo un' antichissima tradizione orfica, padre e figlio si riconciliarono e Saturno pose la sua sede in Italia. Accolto benevolmente dal dio Giano, si insediò sul Campidoglio dove gli venne dedicato successivamente un tempio. Reso più saggio ed altruista dalla sofferenza e dalla solitudine, Saturno insegnò agli abitanti della penisola l’agricoltura e, grazie al lavoro intelligente, li rese ricchi e felici permettendo loro di uscire dalla barbarie che li aveva fino ad allora dominati. La radice latina del nome Saturno è “satis” e “satur” che indicano la pienezza e l’abbondanza, facendo del dio un protettore ante litteram dell’agricoltura. Questo Saturno di stampo acquariano regnò con tanta saggezza ed accortezza che il suo periodo di regno venne chiamato “L’Età dell’Oro”.
In questo mito sono sottolineati la saggezza, l’altruismo e la rinascita dopo una espiazione, una storia molto attuale! Abbiamo sperimentato finora il lato crudele di Saturno in Capricorno, attraverso le derive autoritarie e le ristrettezze, ora abbiamo bisogno di un periodo di ritiro e di riflessione sulle conseguenze delle nostre azioni, per ritrovare alla fine il suo lato luminoso nell’Acquario che ci guiderà con saggezza verso una nuova civiltà, una nuova età dell’Oro.