Cosa possono avere in comune un allevamento di conigli, i petali perfettamente ordinati di una rosa, i capolavori di Leonardo da Vinci, l’armoniosa spirale di alcune conchiglie, i violini di Stradivarius, la piramide di Cheope, la forma delle galassie, il merletto di Koch? Queste realtà così lontane tra di loro hanno in comune un numero, una proporzione geometrica, nota come Phi o con una serie di definizioni che alludono all’oro, simbolo di ciò che è inalterabile, nobile e prezioso: “Numero aureo, sezione aurea, rapporto aureo”. Con sezione aurea si indica il rapporto fra due grandezze disuguali, di cui la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la loro somma (a+b : a = a :b). Tale rapporto vale approssimativamente 1.618, un numero irrazionale. Scoperta dai Pitagorici, definita da Euclide e chiamata "divina proporzione” da Luca Pacioli in un trattato illustrato da Leonardo da Vinci, la sezione aurea fu ribattezzata con la lettera greca Φ dal matematico Mark Barr che la propose come l’iniziale dello scultore greco Phidias che fece uso del rapporto aureo nelle sue sculture del Partenone. La Sezione Aurea unisce quindi un valore matematico ad un concetto estetico poiché si riferisce ad una proporzione armonica, ideale, tra la figura umana e la Natura. Mattone della creazione nella mente di un Dio matematico, la sezione aurea contempla tutta una serie di rapporti proporzionali esistenti tra l'uomo e l’universo, tra il regno umano e quello minerale, vegetale e animale. Ovunque giriamo lo sguardo, ci accorgiamo che ogni struttura della Vita si è modellata sul numero phi, che si tratti della genesi dei cristalli, dei segmenti degli insetti, della struttura del corpo umano, delle onde della sabbia del deserto o delle coste frastagliate. Tutto il mondo rispetta, in segreto, formule matematiche che garantiscono ordine, efficienza e il minimo spreco di energia. Ma anche le opere del genio umano come la Piramide di Cheope, gli affreschi di Piero della Francesca, la musica di Mozart o la costruzione di uno violino di Stradivarius possono farci concordare con le parole di Clifford Pickover, il matematico, autore di “The loom of God “(il Telaio Divino) : Non so se Dio sia un matematico, ma la matematica è il telaio con cui Egli ha tessuto la stoffa dell’universo…”