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Ildegarda e la Kundalini

L’esperienza mistica è una via, tra le altre, che apre le porte della visione e dell’estasi.  Le pratiche spirituali come il digiuno, la preghiera, il canto ripetitivo e la danza  ma anche il silenzio e l’isolamento dal mondo hanno sempre contraddistinto l’ascesi, la via verso la fusione con il divino. L’ascesi consiste in una costante maitrise del corpo e dell’anima  allo scopo di raggiungere una perfezione interiore, di rompere i confini dell’ego per accogliere il mistero. Questa esperienza è al cuore di tutte le correnti spirituali: per i Cristiani si chiama estasi mistica, satori per lo Zen, samadhi per gli Indù,  fanā per i Sufi. Questa fusione con il divino culmina in stati estatici e visioni  che,  se da una parte hanno riscontrato i pregiudizi della medicina che li ha definiti stati di delirio o allucinazioni,  dall’altra hanno ricevuto il fervore della gente comune che li ha accettati come prove indiscusse di santità. Dal lato cristiano,  Ildegarda di Bingen, Santa Caterina da Genova, Teresa d’Avila ci hanno lasciato vivide descrizioni di questo contatto con il Divino che infiamma e che Ildegarda sperimenta come: « Una luce ignea abbagliante, che venendo dal cielo che si era aperto, si riversa in tutto il mio cervello e come una fiamma che non brucia ma riscalda, infiammò il mio cuore e il mio petto, così come il sole scalda le cose quando su di esse spande i suoi raggi». L’estasi descrive infatti uno stato di coscienza accompagnato da intense sensazioni di gioia, da un ampliamento sensoriale, da uno senso di pace profonda e dall’illuminazione.  In questo stato  si attiva una corrente di energia vitale, solitamente dormiente e avvolta su se stessa alla base della colonna vertebrale. Improvvisamente essa può muoversi in modo rapido ed esplosivo verso l’alto, provocando una espansione di  coscienza e la percezione dell’unione esistente tra ogni cosa, ovvero l’estasi. Nell’esperienza yogica, questo fenomeno viene chiamato ‘esperienza della kundalini’, e nell’iconografia assume la forma di un serpente che, dall’ osso sacro si srotola lungo la spina dorsale fino alla fontanella del cranio. Risvegliare questo potere è considerato nel Tantra una pratica significativa per la realizzazione spirituale. Il risveglio della kundalini si accompagna da fenomeni come sensazioni di gioia intensa,  di vibrazioni negli arti, di visioni intense, di percezioni extrasensoriali. Oggi, studiosi e ricercatori come  Rick Strassman e  Marco Margnelli  hanno confermato ciò che gli adepti della via mistica e le scuole iniziatiche sapevano sin da tempi remoti. Ci sono capacità nell’essere umano che possono essere risvegliate e potenziate attraverso pratiche spirituali costanti. Ildegarda fu offerta a Dio all’età di 8 anni e messa in clausura. L’isolamento imposto, il canto e la preghiera hanno permesso alla sua coscienza  di uscire dai limiti corporei per volare nelle dimensioni invisibili.  Il suo incontro con la Luce Vivente ci ha lasciato un patrimonio culturale enorme,  che spazia dalla musica alla medicina, dalle scienze naturali alla teologia, e si rivela di sorprendente attualità e un prezioso viatico nei nostri tempi convulsi.

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