Malgrado venga ancora identificato come un periodo di transizione e di oscurantismo, il Medioevo fu un’ epoca straordinaria, che si estese su un arco di mille anni, permeata di cultura cristiana ma che incluse altri sistemi e rappresentazioni del mondo come l’astrologia, la numerologia, l’alchimia. Non si vedevano contraddizione tra la fede cristiana e i simboli della sapienza antica. Anzi, il cristianesimo li inglobò insieme alle feste pagane. Per i pensatori medievali, l’uomo e l’Universo formavano l’immenso reticolato della creazione, dove nelle creature, nei venti o nelle stelle si manifestava e si riconosceva l’ordito divino. Erano simboli ed immagini a trasmettere in modo intuitivo le leggi universali, ad insegnare all’uomo come raggiungere un’armonia con se stesso e con i suoi simili, come ascoltare la propria anima così come ad esprimere la sua relazione con l’Invisibile. Per questo motivo si usava naturalmente il linguaggio allegorico e simbolico.
Le cattedrali gotiche in particolare hanno sempre destato in me una grande meraviglia. Sono affascinata dalla creatività e inventiva degli artisti medievali che facevano scaturire dalla pietra di ogni capitello, basso rilievo o portale, creature fantastiche, simboli floreali complessi, mandala, uomini e donne mischiati ad angeli e demoni. La disposizione delle colonne, delle volte a sesto acuto o a crociera, dei cori e delle navate segue un armonia di volumi, di spazi, di luci e di ombre che può essere letta come una partitura musicale. Le troviamo spesso edificate su antichi siti megalitici dedicati alla Grande Madre, con una sorgente sotterranea. Sappiamo oggi che i siti megalitici concentrano le correnti telluriche per elevare le vibrazioni dell’uomo, azione amplificata dall’architettura svettante della cattedrale, che si fa antenna verso il cielo.
La cattedrale gotica suggerisce a chi la esplora con attenzione, un percorso coscienziale alla ricerca della luce, passando necessariamente attraverso alcune zone in ombra. La presenza di un labirinto al suo interno è un altro simbolo del percorso esistenziale, che parte dalla periferia della vita mondana verso il centro del nostro essere, dalla sfera terrena verso quella celeste. Il centro del labirinto della Cattedrale di Chartres in Francia, curiosamente evoca i due emisferi cerebrali. Che sia un invito ad unire le due funzioni del pensiero: quello logico a quello intuitivo? I colori di alcune vetrate che si accendono in alcuni punti precisi della cattedrale durante i solstizi e gli equinozi, ricordano l’indissolubile intreccio tra l’ uomo e il macrocosmo, la ciclicità della Natura e della Vita. In Francia in particolare, le cattedrali sono dedicate a Notre Dame, all’energia femminile sacra che ha partorito la Luce del mondo. Questa valenza simbolica ci indica l’importanza dell’energia femminile in un processo di rinascita, l’energia riunificante che si è completamente persa nella nostra cultura odierna orientata alla competizione e alla frammentazione.
Quando entrate in una cattedrale gotica, fatelo con grande rispetto e lasciatevi incantare. Lasciate che quest’antica sapienza vi permei, vi armonizzi, elevi le vostre vibrazioni. Sono dei meravigliosi armonizzatori energetici e spirituali di cui abbiamo dimenticato il potere.