Oggi si parla molto dell’inconscio, in quanto sappiamo che esso tira segretamente le fila di tutti i nostri comportamenti. Vari approcci di psicoterapia tendono ad utilizzare le sue risorse per favorire la guarigione, e se ne hanno ampie dimostrazioni nel campo dell’ipnosi o della kinesiologia applicata. Dalla mia esperienza diretta con i malati, sia di cancro sia con altre patologie, alla luce delle guarigioni avvenute, mi sono convinta che c’è in gioco un ulteriore elemento, al di là della dialettica conscio/inconscio, oggetto di grandi dibattiti: la Coscienza. “Coscienza” è un vasto contenitore di molteplici significati dove ci imbattiamo in una pluralità di teorizzazioni proposte dalle varie scuole filosofiche e scientifiche di ogni epoca, ognuna delle quali ha colto un aspetto parziale, secondo il suo “punto di vista”, di ciò che oggi viene generalmente accettato come “l’esperienza del Sé”, il “Sé” generalmente inteso come identità cosciente, identità divina, Anima, Spirito.
La coscienza sarebbe, quindi, l’esperienza soggettiva che facciamo del Trascendente all’interno del nostro essere. Per qualcuno trascendere significa andare oltre i propri limiti, oltre il piccolo io verso un io più grande, una estensione delle proprie capacità. Per altri, trascendere significa entrare in una dimensione di unità e di pace totale. La coscienza è qualcosa che viene totalmente ignorata nella medicina occidentale ed è anche sottovalutata dalla maggior parte delle persone. Appena si tocca il tasto, ci si può esporre ad un sorriso ironico da parte di coloro che si ritengono razionali, pratici e “scientifici”. Così la dimensione interiore è stata “bollata” come qualcosa di dubbio, di poco attendibile, di inaffidabile, di irreale. Con la conseguenza che ci siamo dimenticati del suo potere nella nostra vita, o forse sarebbe più corretto dire: del nostro potere. Questo spiega il motivo per cui guardiamo al “miracolo” con incredulità e rispetto quando facciamo esperienza della “coscienza” come nel caso di una guarigione spontanea. Le guarigioni spontanee sembrano innescate da una profonda esperienza interiore in cui le capacità dell’individuo si amplificano.
Il termine Quantum leap (salto quantico), usato in fisica quantistica, descrive lo spostamento di un atomo da un livello energetico ad un altro, superiore. Applicato alla guarigione, con “salto quantico” si intende lo spostamento della coscienza da uno stato ad un altro, esattamente come fa l’elettrone! Ma dove va questa coscienza che si sposta? Nessuno ha la risposta, anche se sin dall’antichità molte testimonianze sono giunte a noi. Sembra che essa vada a fare un’esperienza più ampia che cambierà radicalmente la sua visione delle cose. Le persone che sperimentano un salto quantico di coscienza vivono una specie di “illuminazione” oppure uno stato di grazia, in cui raggiungono una visione più unitaria della vita, più amorevole e più consapevole. In questo stato superiore, non vi è più ombra di critica, di risentimento, di tristezza, ma una gioia totale e un profondo senso di gratitudine verso la Vita. Le persone raggiungono un nuovo “ordine” in cui tutte le cose non saranno mai più come prima, ma molto meglio di prima, in accordo totale con la loro vera natura. Hanno trovato valide motivazioni per vivere e rafforzato un atteggiamento positivo orientato verso la gioia e la fede nella vita. Ognuna, con la sua storia e attraverso un percorso diverso, ha spostato la sua coscienza oltre se stessa, verso un punto superiore dove si annullano le differenze, i giudizi, le profezie. C’è stata una specie di “illuminazione”, una presa di coscienza, la scoperta di una forte motivazione a vivere, di uno scopo da dare alla propria vita, di una nuova immagine di sé. Vecchi risentimenti e conflitti si sono dissolti, la comunicazione interiore e quella esteriore sono ristabilite ad un altro livello di consapevolezza. La guarigione equivale ad essere UNO, un tutto. Tutte le parti frammentate del nostro essere, catturate dai traumi, dai conflitti, dalla sofferenza, dalle perdite affettive, dai risentimenti, si ricompongono nuovamente, nel quantum leap della coscienza.
Ciò che è stato prima non sarà più la stessa cosa di oggi, in quanto l’occhio che guarda è diverso, si accorge di ciò che vede, di quanta bellezza c’è là fuori e dentro se' stessi.
Marie Noelle Urech